Friendfeed for dummies
9 Luglio 2009
Sono iscritto da diversi mesi a friendfeed e lo trovo, ad oggi, uno dei socialcazzi servizi più interessanti degli ultimi anni. Stabilito questo, l’obiettivo è quello di fare un minimo di chiarezza su alcuni aspetti controversi dello strumento.
Che cos’è friendfeed (detto FF dagli amici)? In estrema sintesi è un “aggregatore di flussi” che permette di concentrare la propria identità digitale in un unico luogo virtuale. Tradotto in “mangia come parli”: tu scrivi cavolate dove preferisci e le raggruppi su friendfeed, dove puoi condividerle con i tuoi amichetti digitali.
La moneta di scambio è il like: posso apprezzare con un like gli elementi che i miei amici hanno condiviso, ed eventualmente aggiungere un commento o partecipare alla discussione. La parte stimolante consiste nel fatto che, all’interno del mio flusso, vedrò anche elementi condivisi da perfetti sconosciuti che hanno ricevuto like/commenti dai miei amici. Fin qui tutto bene, ma… (era ovvio che ci fosse un ma) veniamo alla regole basilari di sopravvivenza.
Possono verificarsi occasionalmente episodi di information overload, detto anche scartavetramento di maroni, per cui il tuo flusso – giusto per fare un’ipotesi campata in aria – è invaso da confezioni di pasta da forno a microonde, bocce di rum o eventi di varia natura. La spiegazione è semplice: molti utenti lavorano per agenzie che si occupano di marketing, community, pubblicità, ecc. ecc. Basta saperlo, altrimenti ti viene il dubbio che il tizio che ha messo 30 like a una confezione di dentifricio, quel prodotto lo usi anche per pratiche di dubbia moralità.
Nell’ordine esistono: quelli che organizzano iniziative, gli amici di quelli che organizzano iniziative, quelli che lavorano per quelli che organizzano iniziative, e quelli (pochi) che apprezzano l’iniziativa. Per complicare ulteriormente, ci sono anche gli account aziendali, quelli che in realtà scrivono anche nell’account aziendale, e quelli che lavorano per l’azienda a cui l’account aziendale fa capo. Cristallino, no?
Il povero disperato ha due strumenti per difendersi: hide per nascondere una discussione fastidiosa, block per bloccare completamente un altro utente. Infatti non basta evitare di iscriversi all’idiota di turno, bisogna sperare che i tuoi amici non abbiano interazioni con il sopracitato idiota.
Per concludere, alcuni suggerimenti in pillole:
- quelli con la malattia del “ma hai visto quello che ho scritto io qui?” esistono anche su Friendfeed (e di solito sono gli stessi che trovi nei blog);
- iniziano a circolare aspiranti SEO (maledizione ai permalink per le discussioni);
- c’è brutta gente che si scambia i “buongiorno” al mattino (ma stiamo cercando di curarli);
- attenzione a chi insulti. Se osi esprimere opinioni meno che positive sul soggetto X, a seconda del soggetto X potresti scatenare una selva di like o una serie di commenti risentiti (in alcuni casi entrambi). In sostanza, occhio agli amici degli amici;
- non cercare di attirare l’attenzione con battute ad effetto. Ci siamo passati tutti, alcuni ne sono anche usciti.
7 commenti/trackback a “Friendfeed for dummies”
Trackback e pingback
- Best of Week #28 | Gioxx's Wall
[...] Friendfeed for dummies [...]
Non è possibile inserire nuovi commenti. I commenti vengono disattivati automaticamente dopo 60 giorni.
9 Luglio 2009 alle 14:27
Like 🙂
L’ultimo punto delle battute ad effetto non l’ho capita. Mi offendo preventivamente.
😛
9 Luglio 2009 alle 15:52
Mi prendo gli effetti del punto quattro senza insultare nessuno dicendo:
manca un avviso – quando arrivi in FF ti trovi come davanti a una casta chiusa: tutti si fanno like a vicenda, intervengono anche alle discussioni più balorde, litigano tra loro aprendo discussioni diverse (e facendo litigare i rispettivi amici). Tu puoi scrivere la cazzata più infima o la cosa più interessante del mondo, pochi ti noteranno. Non ti preoccupare, è come cercare di integrarsi in un gruppo di vecchi amici. C’est la vie 😀
9 Luglio 2009 alle 17:37
[ot]
ma FF non era Firefox ?? 😀
[/ot]
9 Luglio 2009 alle 17:42
Ottimo, grande sintesi e completezza (l’ho condiviso in FB 🙂 unica cosa: avrei aggiunto, oltre a “aggregatore di flussi” (ma dici giustamente in estrema sintesi) anche microblogging.
9 Luglio 2009 alle 17:50
@franto
Firefox di solito è abbreviato in Fx, per qualche motivo in Italia si è diffusa la forma FF 😉
@vitocola
Verissimo, è anche microblogging 😉
9 Luglio 2009 alle 20:16
Ma se ti legge uno che non è della combriccola, sembriamo davvero tutti “malati”.
Ma forse lo siamo davvero 😀
COOL!