BorderCamp
10 Settembre 2007
Il BorderCamp® (definizione di Samuele, definizione elaborata da Susan e Antonio), nasce ai bordi del BarCamp ufficiale. Nello specifico si era al RomagnaCamp, verso le 18.30, quando Palmasco ci convince a prendere le macchine fotografiche e approfittare della luce del non tramonto sull’Adriatico.
Si parte in comitiva: il sottoscritto, Samuele, Palmasco, Elena, Antonio armati di macchina fotografica, Nicola provvisto di telecamera per catturare i momenti salienti della sessione fotografica, Alessio sfruttato come soggetto e voce narrante, Magda, Dema e pm10 come accompagnatori. Non pervenuti: Ninna, partita con noi ma mai arrivata (si presume bloccata nella sabbia dagli anfibi) 😛
In questo set su Flickr potete vedere le foto realizzate durante il BorderCamp (tutte rigorosamente con 17-40mm, cavalletto e polarizzatore, con annessa incredulità di Samuele per l’uso del cavalletto) 😉
14 commenti/trackback a “BorderCamp”
Trackback e pingback
- pseudotecnico:blog » Quattro chiacchiere sulla fotografia
[...] Per quanto riguarda la fotografia me ne sono reso particolarmente conto durante quest’ultimo BarCamp, dove gli utenti consapevoli di… - Samuele Silva - Due sole foto e troppe cose da scrivere
[...] a disposizione. Oggi è una giornata densa. Inizio pubblicando due foto, solo due, del BorderCamp, il primo in Italia.…
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10 Settembre 2007 alle 09:45
No, non erano gli anfibi…era il freddo…
Stavo congelando…
E io che ho pensato che quello che indossavo fosse pure troppo pesante…
10 Settembre 2007 alle 12:17
Hai linkato samuele silva!
Hai ceduto al lato oscuro della forza.
10 Settembre 2007 alle 12:20
Non parlarmene… 😛
10 Settembre 2007 alle 12:39
Inesattezze varie in questo post. La parola “border” è uscita dalla bocca di Susan su mie chiare indicazioni: “qualcosa ai margini però in inglese”. L’idea di fotografare in quel momento è mia ed è nata quando due stolti fotografi sono andati alle quattro del pomeriggio sul molo a fotografare. Ho detto a Palmasco: “Dopo andiamo noi e gli spieghiamo che certo tipo di foto si scatta poco prima del tramonto”.
Ecco, questo dovevo.
🙂
10 Settembre 2007 alle 13:07
Io ero andato a fare una passeggiata, nemmeno avevo la macchina fotografica 😉
10 Settembre 2007 alle 15:34
Sto ancora ripensando a quella discussione sull’etica nell’uso dello zoom..
Alcune delle tue prime foto del set hanno dei colori stupendi
A presto,
Cristian
10 Settembre 2007 alle 16:30
Vero, l’etica dello zoom 😀
Giusto per dare un’idea sul discorso che si faceva: lo zoom è “eticamente dubbio”, nel senso che puoi fotografare una persona senza che se ne renda conto.
Tralasciando il discorso “etico” il ritratto che ne risulta è sensibilmente diverso da quello che si ottiene da una distanza ravvicinata, dove il soggetto è consapevole del fatto che lo stai fotografando.
Per la cronaca: il massimo zoom esibito da Palmasco è un 50mm, fisso 😛
10 Settembre 2007 alle 17:01
mmm ma il cavalletto perchè?
10 Settembre 2007 alle 17:39
@davide:
se usi uno zoom e ti trema la mano la foto sarà tanto più mossa più stai zoommando, è una quesitone geometrica.
in piu’ tirava PARECCHIO vento.
10 Settembre 2007 alle 17:55
Come già spiegato da pm10, è una questione di micromosso 😉
Giusto per capirci, quando scatto macro e paesaggi:
Naturalmente tutto questo non puoi farlo quando scatti dei ritratti, per cui ti affidi allo stabilizzatore (il mio 70-200mm è IS) oppure ad obiettivi luminosi (ho un 50mm e un 85mm f1.8, usati per le poche foto della cena) .
10 Settembre 2007 alle 20:28
Ma il 17-40 mmm (dal post mi è sembrato di capire che hai utilizzato questo) non è che abbia tutto quello zoom o sbaglio? Sarà un 27-64 mm cioè c’era parecchio vento e pochissima luce o è l’età che incomincia a farsi sentire e c’è qualche accenno di parkinson?
Comunque splendide foto: colori e tagli veramente stupendi
10 Settembre 2007 alle 21:02
Il 17-40mm non è molto lungo, in ogni caso preferisco non rischiare 😛